REVICO, un processo di valorizzazione unico nel suo genere
REVICO è un centro per la lavorazione e la valorizzazione delle vinacce charentaises. Le vinacce sono prodotte dalla doppia distillazione delle acquaviti di Cognac. Sono simili al vino bianco dealcolizzato, ricco di materia organica.
Durante la prima fase del processo di valorizzazione, le vinacce vengono separate in due fasi: il concentrato, che viene inviato all’impianto di insolubilizzazione per estrarre l’acido tartarico, e il condensato, che viene inviato alla vasca di trattamento biologico aerobico a fanghi attivi.
Riciclare un antiossidante alimentare 100% naturale
Valorizzare un materiale di origine biologica
Il concentrato, o vinaccia concentrata, è ricco di acido tartarico 100% naturale. L’estrazione dell’acido tartarico soddisfa 3 obiettivi ambientali:
- Isolare la materia organica potenzialmente inquinante se non trattata
- Eliminare un prodotto con forte potere cristallizzante
- Valorizzare un intermedio alimentare.
All’ingresso dell’impianto di estrazione dell’acido tartarico, la vinaccia concentrata si presenta come un liquido ricco di numerose molecole organiche.
A contatto con il carbonato di calcio*, l’acido tartarico presente nella vinaccia diventa insolubile e forma un precipitato (cioè si solidifica). Il prodotto solidificato è un sale dell’acido tartarico: il tartrato di calcio.
A questo punto il tartrato di calcio è insolubile in acqua; questo permette a REVICO di isolarlo dalle vinacce per filtrazione.
Lo sapevate?
Il carbonato di calcio è calcare in polvere. È uno dei minerali più abbondanti sulla terra; è naturalmente presente in rocce come gesso, calcare o marmo.
Acido tartarico, una sostanza valorizzata dai numerosi sbocchi
La valorizzazione della materia organica non si ferma qui, perché il tartrato di calcio non è ancora pronto per l’uso. REVICO vende il tartrato di calcio ai raffinatori del mercato europeo che lo riporteranno alla sua forma cristallina originaria: l’acido tartarico.
REVICO produce ogni anno circa 3.000 tonnellate di tartrato di calcio di origine naturale, pari a quasi il 4% del potenziale mondiale di acido tartarico naturale.
Il prodotto finito, l’acido tartarico, troverà poi sbocchi soprattutto nell’industria agroalimentare, enologica e farmaceutica, ma anche in alcune specialità della chimica dei metalli.